domenica 25 febbraio 2018

INCONTRO SULLA PREOCCUPANTE CHIUURA DEI NEGOZI NEL CENTRO STORICO DI GROSSETO- DAL BLOG DI GUIDO CAPIRCI

Più di una volta, nel corso di precedenti incontri di "GUSTA LA NOTIZIA", si era sfiorato l'argomento ma, in questa occasione il giornalista Paolo PISANI ha voluto affrontare in maniera particolare il problema dei fondi chiusi in centro e della conseguente moria di negozi.
Per farlo nella maniera giusta ha convocato, nella Saletta PASCUCCI, dei relatori accreditati e molto preparati: l'Assessore al Commercio Riccardo GINANNESCHI, l’Arch. Roberto AURELI, fondatore dell’Associazione Amici del Centro Storico, la Dr.ssa Claudia CINQUEMANI, ricercatrice ed animatrice di eventi culturali, la Direttrice dell’ Ascom-Confcommercio Gabriella ORLANDO ed il Presidente del Centro Commerciale Naturale, Vincenzo DE SAPIO.
Naturalmente gradito il consueto appoggio di Luciana TOSTI (ARGIA) nella duplice veste di memoria storica e figlia di esercenti.

https://gustalanotizia.blogspot.it/2018/02/la-chiusura-dei-negozi-in-centro.html?spref=fb

Quello del 21 febbraio, è stato un ‘Gusta la Notizia’, nel segno del ‘consulto’ ! 
 Al ‘capezzale’ del ‘Centro Storico’, affetto da continue ‘epistassi emorragiche’ di fondi commerciali chiusi, ‘Quelli che Gusta..’ avevano chiamato l’assessore comunale al commercio Riccardo GINANNESCHI, l’Arch. Roberto AURELI, fondatore dell’Associazione Amici del Centro Storico, la Dr.ssa Claudia CINQUEMANI, ricercatrice ed animatrice di eventi culturali, la Direttrice dell’ Ascom-Confcommercio Gabriella ORLANDO ed il Presidente del Centro Commerciale Naturale’, Vincenzo DE SAPIO.
Tutti insieme a conversare sul fenomeno e sui tentativi di inversione di questa sempre più preoccupante realtà. 


I RELATORI



PISANI dalla sua, ha in apertura evidenziato la condizione preoccupante in cui versa il Centro che, per la sua tradizionale funzione, dovrebbe rappresentare invece, come ombelico cittadino, il biglietto da visita della Città.

 “E’ ogni giorno di più, una Grosseto in cui, come tanti altri – ha osservato Pisani – fatico a riconoscermi !”. 

 Ha pure ricordato l’increscioso fatto, dell’amico Danilo PIANIche, caduto per strada, dalla bicicletta, con l’omero fratturato, è rimasto in terra per un bel pò di tempo, senza che la gente si fermasse a soccorrerlo ! 
“ Un segno – ha commentato il PAPIS – di un degrado comportamentale che non ha più a che vedere con la nostra tradizione civica ed umana..”. 

 Un ‘lamento’, cui si è aggiunto quello della stessa ARGIA che, come figlia di gestori di un tradizionale Bar in Via Montebello ( strada oggi, tra le più..’serrate’ ) “certe immagini di squallore – ha confessato - mi danno anche un malessere fisico !”. 

 Nel corso nell’incontro, non sono comunque mancate osservazioni critiche, considerazioni sociologiche, affermazioni personali, confutate da dirette esperienze sul campo ! 
 Tutto all’insegna di un collettivo intento di rimuovere, od almeno ridurre, queste gravi distonie. 

 Sono usciti fuori, aspetti connessi alla gestione d’insieme di questo spazio urbano, ma anche di altre zone commerciali cittadine, come i due ‘inopportuni’ (come molti hanno evidenziato) centri commerciali . 

 Un ‘Gusta la Notizia’ però, foriero anche di speranze e di possibili inversioni ! 
L’Assessore stesso dalla sua, erede di una situazione non certo facile, ha però, senza enfasi ma in maniera seria e consapevole delle difficoltà esistenti, tratteggiato le azioni che il Comune è intenzionato a portare avanti. 

 La sintesi finale di questa articolata conversazione, potrebbe essere data dalla frase, quasi slogan: ‘ tutti insieme appassionatamente! ‘. 

 Esistono è vero, varie tessere da inserire, per realizzare un nuovo mosaico, ma la speranza è che tutti facciano la loro parte ! 

 A prescindere da questo nostro breve ‘stuzzichino’, informativo, sarà come sempre il ben curato Blog del Dr. Guido CAPIRCI a farci conoscere tutti i dettagli dell’interessante incontro settimanale ! 

Buona visione !!


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Più di una volta, nel corso di precedenti incontri di "GUSTA LA NOTIZIA", si era sfiorato l'argomento ma, in questa occasione il giornalista Paolo PISANI ha voluto affrontare in maniera particolare il problema dei fondi chiusi in centro e della conseguente moria di negozi. 
Per farlo nella maniera giusta ha convocato, nella Saletta PASCUCCI, dei relatori accreditati e molto preparati: l'Assessore al CommercioRiccardo GINANNESCHI, l’Arch. Roberto AURELI, fondatore dell’Associazione Amici del Centro Storico, la Dr.ssa Claudia CINQUEMANI, ricercatrice ed animatrice di eventi culturali, la Direttrice dell’ Ascom-Confcommercio Gabriella ORLANDO ed il Presidente del Centro Commerciale Naturale, Vincenzo DE SAPIO.
Naturalmente gradito il consueto appoggio di Luciana TOSTI (ARGIA)nella duplice veste di memoria storica e figlia di esercenti.



PISANI INTRODUCE L'ARGOMENTO

Come di consueto PISANI ha provveduto alla presentazione degli ospiti e alla illustrazione dell'argomento, non prima di aver manifestato la propria amarezza per la disavventura occorsa a un comune conoscente,Danilo PIANI, urtato da un'auto mentre era in bicicletta e lasciato diverso tempo a terra, con un omero fratturato, prima che venisse soccorso.









Luciana TOSTI (ARGIA)

La prima ad essere chiamata in causa è stata proprio ARGIA , che ci ha ricordato il lavoro dei suoi genitori ed anche la sua collaborazione nella gestione di un bar di via Montebello che ora è stato chiuso. 
In verità ella ha espresso la propria tristezza in generale vedendo chiudere via via molte attività del centro storico. -Ma come è stato possibile questo? - è stata la domanda rivolta agli altri relatori.

IL PENSIERO DI ARGIA










Riccardo GINANNESCHI, Assessore al Commercio

Una prima risposta è stata data dall'Assessore Riccardo GINANNESCHIche ha voluto mettere l'accento sulla più importante delle  varie concause: la riduzione forte di personale che gravitava in centro in quanto dipendenti del Comune o della Provincia ed ancora del Monte de' Paschi e della Camera di Commercio. 
C'erano poi altri richiami come il Cinema Marraccini, la Chelliana ecc.
Questa "carenza strutturale"  si è creata negli ultimi decenni ed è stata collegata ad una sfavorevole congiuntura socio economica ma anche, come l'Assessore accennerà più avanti, a decisioni di tipo politico che hanno finito per penalizzare in maniera particolare soprattutto la zona entro le Mura.

PRIMO INTERVENTO DELL'ASS. GINANNESCHI








Vincenzo DE SAPIO, Presidente Centro
Commerciale Naturale

In questo primo giro di testimonianze ha preso la parola l'attuale Presidente del Centro Commerciale Naturale di Grosseto,Vincenzo DE SAPIO, il quale , dopo aver ringraziato Confcommercio per l'aiuto costante, ha confermato la disponibilità dei commercianti per una rivitalizzazione del Centro Storico che, peraltro,  non può prescindere dall'intervento dell'Amministrazione Comunale, soprattutto per quanto riguarda investimenti per il decoro, l'illuminazione, la sicurezza e, naturalmente, la promozione di micro eventi, che attraggano turisti e cittadini.
Oltretutto è presente un caro affitti imputabile ai proprietari dei fondi che , probabilmente perché non grossetani, non tengono conto dell'attuale realtà commerciale e determinano uno squilibrio che non favorisce gli investimenti.

L'accenno alla creazione di due grossi centri commerciali periferici non è passata inosservata e diventerà successivamente oggetto di riflessione.

L'INTERVENTO DI VINCENZO DE SAPIO











Gabriella ORLANDO, Direttrice CONFCOMMERCIO

Molto decisa e precisa, la Direttrice di Confcommercio, Dr.ssa Gabriella ORLANDO, ha affermato di essere in grado di portare  ulteriori elementi di analisi, dal momento che ha ha disposizione i mezzi per monitorare la situazione non solo nel Centro Storico ma anche a livello degli altri quartieri e, volendo, a livello della Provincia e dell'intero Paese.
Ella ha fatto presente che , nel 2015, la Confcommercio ha dato vita alProtocollo Nazionale per la Rigenerazione Urbana che vuole contrastare la tendenza alla desertificazione dei Centri Storici.
Una precisazione importante ha riguardato in particolare i fondi sfitti, il cui valore è legato alla potenzialità di poter produrre reddito. 
Ne consegue che, se non c'è capacità di generare reddito, il commerciante si trova in difficoltà a pagare l'affitto e lascia o si trasferisce in periferia, creando le condizioni di diserzioni a catena,con spopolamento successivo dell'area.

A questo punto la Dr.ssa ORLANDO ha puntato il dito sulla scelta, che ha definito "scellerata", di portare fuori dai quartieri, in maniera rilevante, gli esercizi commerciali.
Qual'è , allora, una soluzione possibile?
In attesa dell'intervento dell'Assessore Ginanneschi, Confcommercio auspica che tutti gli addetti al Settore collaborino per sostenere il ritorno di una sana e appetibile offerta commerciale, resa possibile anche dall'aiuto fattivo del pubblico e del privato e, in particolare, dei proprietari dei fondi, che si mostrino lungimiranti e che siano indotti a ridimensionare in parte le loro pretese.




A questo punto PISANI ha sottolineato con una certa energia che, quando è stata fatta la scelta di aprire quei Centri Commerciali, non c'è stata sollevazione di scudi!!!


L'INTERVENTO DELLA DR.SSA GABRIELLA ORLANDO











Dr.ssa Claudia CINQUEMANI

Un altro intervento significativo è stato quello della Dr.ssa Claudia CINQUEMANI, la quale ha reso la sua testimonianza ricordando che circa 10 anni fa venne organizzata una marcia di protesta, Zombie Walk, da parte dei giovani che già si erano accorti di questa "malattia" del Centro Storico. Per ribadire il concetto, la Dottoressa  Cinquemani, ha fatto presente che l'unico punto di aggregazione e di coworking è il Comix.
Il commercio non funziona se non ci sono punti di co-creativity!


L'INTERVENTO DI CLAUDIA CINQUEMANI










Arch. Roberto AURELI
PISANI ha poi passato il microfono all'Arch.Roberto AURELI il quale ha chiaramente detto che non potrà essere morbido bensì crudo e spigoloso nei confronti di chi ha avuto responsabilità nel far perdere al Centro Storico quasi tutte le sue funzioni e ha reso possibile la creazione di queste "macchie" decentrate che hanno richiesto oltretutto incremento della spesa pubblica per l'illuminazione, la manutenzione ecc.
Egli ha ricordato, come fondatore dell'Associazione Amici del Centro Storico, di aver fatto, già dal 2010, delle proposte, da legare al futuro regolamento urbanistico per contrastare il degrado che già si era presentato. 
Proposte praticamente disattese per precise scelte politiche (basti pensare al tormento della CHELLIANA e alla colpevole mancanza di scelte relative alle MURA).
L'Architetto AURELI , come un fiume in piena, spinto dall'amore per questa città, ha continuato alcuni minuti nel suo "J'ACCUSE" alle varie Amministrazioni Comunali e...Provinciali.

L'INTERVENTO DELL'ARCH. AURELI






Dall'irruenza di Aureli alla calma dell'Ass.GINANNESCHI il passo è breve.
Egli ha concordato con le lamentazioni avanzate negli interventi precedenti, ma ha affermato candidamente che non ci sono soluzioni da bacchetta magica che siano in grado di sanare la situazione in quattro e quattr'otto. Tuttavia l'Amministrazione che egli rappresenta è intenzionata a collaborare e a lavorare seriamente per cercare di recuperare alla popolazione il Centro Storico.
Tra i progetti che dovranno trovare attuazione Ginanneschi segnala la promulgazione del regolamento del Centro Storico che dia indicazioni sul mantenimento del decoro, sulla limitazione di certe attività (tipo COMPRO ORO) ecc e definisca anche l'attività di controllo.
Anche l'effettuazione dei lavori per favorire la fruizione dei negozi da parte dei disabili potrebbe rappresentare la buona volontà dei commercianti, tanto più che potrebbero utilizzare contributi elargiti dal comune.
E' stata prevista anche la restituzione delle tasse (eccetto l'IMU) per tre anni in caso di attività su fondi che sono inutilizzati da almeno tre mesi.
Altro progetto in via di definizione consiste nella messa a disposizione gratuita per i primi tre mesi di fondi ove avviare attività commerciali o altre attività con sfumature sociali o culturali che richiamino i cittadini, sul tipo di quanto avvenuto ad esempio a PRATO col Progetto Pop-Up Lab di cui ha prontamente parlato la Dr.ssa Claudia Cinquemani.



La Dr. CINQUEMANI illustra il progetto POP-UP LAB a PAPIS

La Dott.ssa Claudia CINQUEMANI, ricercatrice ed animatrice di eventi culturali, ha illustrato l'iniziativa ideata per rivitalizzare i fondi sfitti dentro le mura di Prato.
Ella ha avvertito che Prato non è Grosseto ma il principio è parso comunque valido.
L'iniziativa di affidare per 4 mesi dei fondi sfitti ragazzi e ragazze under 33 per la realizzazione di vari tipi di negozi ed attività è stata finanziata dalla Regione Toscana.
Un imput che , a posteriori, ha fatto vedere la sopravvivenza di quelle realtà che hanno fatto anche commercio online e quelle che avevano altri punti vendita all'esterno mentre sono venute meno, hanno perso la fiducia, attività come Centri Benessere o Centri di Yoga che avrebbero necessitato di un maggiore impegno finanziario nel tempo.
Il bello , ha detto la Dr.ssa CINQUEMANI, è che il quartiere viene continuamente supportato da eventi culturali e ,tra le attività presenti, 5 - 6 sono laboratori co-creativi.
Inoltre,la Dr.ssa CINQUEMANI ha invitato a replicare, se possibile, anche un'altra iniziativa da lei visionato a Prato che si chiama appunto "Prato Underground" e consiste in visite nei passaggi sotterranei che hanno ottenuto numeroso successo.


LA TESTIMONIANZA DELLA DR.SSA CINQUEMANI



L'Assessore Ginanneschi ha assicurato l'impegno a sensibilizzare da un lato anche le Aziende di eccellenza che potrebbero così usufruire di un corner in centro e dall'altra la Fondazione Cultura per la organizzazione degli eventi di varia natura.







La Direttrice ORLANDO, che ha pubblicamente attestato la sua stima per l'Ass. Ginanneschi che vede attivo e pronto alla condivisione dei progetti, provocatoriamente (ma non troppo!) ha chiesto che gli venga assegnato per delega anche l'Assessorato al Decoro per il Centro Storico e, addirittura, che venga nominato Assessore del Centro STORICO.
Sarebbe la dimostrazione, anche simbolica, del fatto che questa Amministrazione ha a cuore le sorti di quella realtà. 
Ma la combattiva ORLANDO non si è fermata qua perché ha diffidato un altro Assessore dal trasferire le restanti funzioni amministrative (leggi Anagrafica comunale ecc) in periferia. 



La Dr.ssa ORLANDO con L'Assessore GINANNESCHI

Da ultimo ha rilanciato sul concetto di "perequazione" che è definito da una norma regionale che prevede che il 10% delle opere di urbanizzazione derivanti dai Centri Commerciali periferici, debba essere utilizzata a compenso dei quartieri che hanno subito danno dalla loro presenza.

La DR.SSA ORLANDO E LA "PEREQUAZIONE"










Giungendo al termine dell'incontro, si sono incrociati appelli e riflessioni: PISANI ha chiesto se i candidati alle elezioni politiche fossero stati contattati e quale fosse il loro pensiero. 

La Direttrice ORLANDO ha riferito di un incontro organizzato dalla Confcommercio per il giorno 23.





Al termine dell'incontro l'Arch. AURELI ha esortato a lottare perché nel regolamento sul decoro del Centro Storico sia ammessa anche la possibilità di formazione di una rete di negozi con caratteristiche comuni dal punto di vista anche estetico, magari riconoscibili per un logo comune.

RIFLESSIONI CONCLUSIVE DEI RELATORI









La chiusura questa volta è stata di ARGIA che ha detto di essere stata attenta, di aver ascoltato tante promesse e di augurarsi che vengano mantenute e non accada come la promessa di matrimonio di quel contadino:
" QUANDO TI CHIESI AMORE NELLA STALLA
PER TESTIMONE EBBI UNA VITELLA:
TI SPOSERO' QUANDO LA BESTIA PARLA!"




COPIA DAL BLOG DI GUIDO CAPIRCI



martedì 2 gennaio 2018

TRADIZIONI MAGICHE IN MAREMMA-SCENA E RETROSCENA

Tradizioni Magiche in Maremma nasce come naturale conseguenza della "Guida alla Maremma Insolita e Misteriosa". Nel ricercare luoghi, simnboli, eventi insoliti della maremma ,ero sempre più entrata nel Mito e nel Rito protetti daL folclore e dalla magia contadina. Così si era formato del  materiale...molto materiale che però era disorganizzato e non aveva una logica temporale. Ma del resto se il tempo è una convenzione ,questa logica la poteva portare solo il seguire le concordanze...le coincidenze . Così è stato.
Cosa racchiude al suo interno:

Di pratiche magiche, cavalieri ed eremiti.
Popolo fatato, riti e tradizioni. 
Stregoneria, eresie e culti pagani. 
Guaritori e testimonianze inedite. 

Luoghi di magia: pietre, alberi, grotte e sorgenti.
Archeologia misteriosa e storie " di confine". 


Oltre quattrocento pagine corredate di foto per un ponte tra la Maremma e l'Europa del folclore con uno sguardo nel passato verso culti alla Dea Madre.

Questo lavoro tratta della magia dei simboli ritualizzati dal folclore, dalle leggende e dai riti alla natura. Vi sono testimonianze inedite di guaritori, storie di eretici, cavalieri, eremiti e maghi. E' una guida alla scoperta dei luoghi magici dove sopravvivono culti alle pietre, all'acqua, ai boschi ed alle grotte





 Ho attinto anche alla magia apotropaica, quella che invita Signora Morte ad interrompere le sue scelte. Avendo svolto personali ricerche sul campo e ricevuto testimonianze dirette reperite in vari ambienti ed in tutto il territorio maremmano, ho osato spingermi oltre le indagini antropologiche e etnologiche, indirizzando la ricerca verso elementi che risultassero utili a far emergere indizi della presenza, nel passato, di una cultura grandemente sapiente e dai tratti matrilineari. Scoprendo testimonianze e documenti inediti che trovano collocazione nella ricerca di frontiera, ho desiderato inserirle nel testo perché nel futuro si possa far luce in questa zona di penombra del nostro sapere. 



I principi cardine della Magia si attuano tramite Dono-Virtù e Segreto e poiché penso che tra scrittore e lettore si instauri un legame profondo, ho cercato di cedere queste vie spesso molto intime per compiere il primo passo, stringere la mano ed affidarmi .

Ogni magia si compie con il Cuore.
Ogni Magia si rivela con l'Amore.

Reportages dai precedenti incontri li potrete trovare sulla mia pagina facebook 


Per contatti : claudia30865@hotmail.it
pellegrinideisimboli@gmail.com


martedì 15 agosto 2017

IL MISTERO DEL QUADRO DI ARCIDOSSO: SIMBOLI NASCOSTI

IL MISTERO DEL QUADRO DI ARCIDOSSO: SIMBOLI NASCOSTI
di Claudia Cinquemani


Ad appena un paio di chilometri dal borgo amiatino di Arcidosso in provincia di Grosseto, si trova il Santuario della Madonna delle Grazie detto anche “dell’Incoronata” a motivo di un'immagine della Madonna ritenuta miracolosa.
                  Foto del Santuario dove è custodito il quadro- scattata da Marco Dragoni 
                                             dalla Torre del Castello di Arcidosso



 Per una serie di coincidenze, cinque anni fa sono venuta a conoscenza che all’interno del Santuario era custodito un quadro raffigurante Celestino V, il Papa “eremita” che eletto nel 1294, fu incoronato all’Aquila il 29 agosto nella basilica di Santa Maria di Collemaggio. Il quadro era in restauro e fui costretta ad attendere alcune settimane prima di poterlo vedere. Attualmente è tornato ad essere esposto nella chiesa anche se la sua collocazione originaria era in altro altare dedicato a Giovanni Battista, distrutto in passato,durante i lavori di ampliamento della chiesa. Uno stemma alla base dell'altare perduto, riferito ad una famiglia del borgo ha indirizzato alcuni ricercatori verso un sacerdote pittore, attribuendogli la paternità del dipinto ma finché non emergeranno altre informazioni sul personaggio, il quadro rimane per me di autore ignoto. Esso raffigura Celestino V che abbandona gli attributi papali davanti a San Giovanni Battista ed alla Madonna con il Bambino. Oltre a queste figure di santi, sono presenti un agnello, degli angioletti e San Luca che osserva la Madre di Gesù e la ritrae su una tela retta da un angioletto.
                                                            Il dipinto di Arcidosso


La ricerca mi ha condotta all’Aquila nella casa medioevale di Jacopo Notar Nanni fortemente danneggiata dal sisma del 2009 e dove singolarmente, abbracciata dalle continue coincidenze che hanno segnato la mia vita, avevo sostato anni prima per pranzare nel ristorante che si trovava al suo interno. Ho saputo che l’edificio situato nel centro storico del capoluogo abruzzese, custodiva un'incisione, copia di una pala seicentesca descritta come “San Giovanni, Pier Celestino e San Luca”, dipinta da Marcantonio Franceschini, eseguita intorno al 1688 e custodita all’interno della chiesa di San Pietro dei Celestini a Bologna. A questo punto, più per intuito che per razionalità sentivo di seguire la storia di quest'opera che forse mi avrebbe fornito ulteriori dettagli sul quadro di Arcidosso. Grazie all’aiuto della storica dell’Arte, Rossella Foggi di Prato ho potuto osservare la riproduzione dell’opera presente su un libro d'arte, scoprendo che il quadro di Arcidosso era una copia posteriore e di mano diversa. Gli allievi del Maestro Franceschini avevano prodotto negli anni a seguire molti quadri con lo stesso tema ed ai più promettenti erano state fornite le credenziali per accedere alle migliori accademie come quella di San Luca a Roma. In seguito sono venuta a conoscenza del fatto che nel 1700 era in uso da parte delle Confraternite operanti sul Monte Amiata, commissionare copie di opere di autori apprezzati.
                                La Pala di Marcantonio Franceschini-Chiesa dei Celestini-Bologna




                                           Pala del Santuario dell'Incoronata ad Arcidosso




Dato che la pala “amiatina”, a causa delle particolari differenze con l'originale, era per me un enigma affascinante, ho iniziato a lavorare proprio su queste. Osservando il quadro di Bologna, gli angioletti presenti sorreggono in cielo gli attributi del Battista e di San Luca mentre nel quadro di Arcidosso il vessillo del Battista è abbandonato a terra e sono assenti il Vangelo attributo di San Luca e il flagello della passione di Gesù. Le chiavi del papato abbandonate sul pavimento, come simbolo di rinuncia, sul quadro di Arcidosso sono poste sopra un vassoio che elude in maniera alquanto strana, tutti i canoni della prospettiva. La posizione delle chiavi sarebbe invertita rispetto al simbolo della Santa Sede risultando quindi corrispondente all'emblema del Vaticano istituito solo dopo il 1929. Infatti nello stemma della Santa Sede, la chiave dorata che punta verso destra allude al potere sul Regno dei Cieli e quella d'argento a sinistra alluderebbe invece all'autorità spirituale del papato in terra. Fu soltanto con i Patti Lateranensi dell'11 febbraio 1929 che venne adottato l'emblema con le chiavi raffigurate come quelle che si trovano nel quadro di Arcidosso e il pittore questo fatto non lo avrebbe potuto sapere. Difficile pensare ad un errore da parte dell'artista che parrebbe essere stato scrupoloso nell'uso dei simboli. Forse potrebbe essere un messaggio ancora da svelare, un indizio per l'osservatore.


                            Dipinto di Arcidosso-Piatto dove sono adagiate le chiavi papali

                                                   
                                                       Stemma della Città del Vaticano


                                                              Stemma della Santa Sede


Il trono sul quale è assisa la Madonna con bambino rappresenta la scena del Sacrificio di Isacco ed è identico in entrambi i quadri; tuttavia in quello di Arcidosso presenta una strana inclinazione simile all’Ara di pietra della prima versione dei Pastori d’Arcadia di Poussin. San Luca nel quadro di Bologna dipinge direttamente la tela mentre nel quadro di Arcidosso presenta un'area triangolare con un punto di luce centrale formato dal dito dell'apostolo iconografista inserito nel foro della tavolozza. Dal fondo di questa, si irraggia un ventaglio di pennelli che somiglia ad un fascio di luce.



                                                              I sei pennelli di San Luca

L’angioletto che regge la tela al pittore nell’opera di Bologna è nudo mentre nella versione “amiatina” ha una fascia azzurra trasversale dello stesso colore dell’abito della Madonna. Totalmente assente nell’opera di Bologna, l’agnello sacrificale, simbolo del Messia è invece ben presente nella tela di Arcidosso, fiero, con orecchie a punta, nell'atto di osservare la base della colonna dove è posta in grande evidenza la data 1736 con il 6 disegnato coricato verso destra. Curiosamente l'altezza del Monte Amiata all'epoca della realizzazione del dipinto era stabilita con un'altezza di 1736 metri; attualmente è stabilita in 1738 metri.




Sempre nel quadro di Arcidosso si nota Celestino V che nell’atto di sorreggere la tiara papale indica con il dito indice della mano destra il Giovanni Battista.




Dopo la ripulitura, prima dell'ultimo restauro è emersa una curiosa macchia a forma di piede che poggia sul vassoio contenente le chiavi papali ora nascosta da un lembo di veste rossa. Secondo la restauratrice che ha avuto in cura l'opera si tratterebbe soltanto di una macchia di colore. Ella però è stata gentile nell'informarmi di due strani particolari: gli angioletti svolazzanti sarebbero forse stati aggiunti successivamente e la tela sarebbe stata tagliata verticalmente al centro e poi nuovamente unita prima dell'esecuzione pittorica. Personalmente ritengo che il “piede scomparso” che toccava la chiave argento, sia stato un tentativo di dipingere un ulteriore messaggio da parte dell'autore, al quale è seguito un ripensamento per motivi di prospettiva. Celestino V pesta con il piede la chiave argentea,simbolo dell'autorità del papato in terra contrapposta a quella aurea che rappresenta il potere sul regno dei cieli.Forse per questo il pittore ha invertito le chiavi e posizionata quella argentea vicina al piede scomparso del Papa aquilano. Lascio giudicare ai lettori sulla base della foto gentilmente concessa prima del restauro e dopo il suo intervento.

                                           Macchia a forma di piede dopo la ripulitura



                                                   Lembo di veste prima e dopo il restauro


A queste mie scoperte, il 19 aprile 2013 seguì un articolo sul quotidiano "Il Corriere di Maremma" ma la scoperta fu completamente ignorata fatta eccezione per alcuni ladruncoli delle ricerche altrui che oggi si vantano di essere stati loro a ricercare e studiare il dipinto.


L'articolo di giornale pubblicato nell'aprile del 2013





Decisi allora di aggiungere al mio primo libro "La luce della Dea-Viaggio tra Lamula e dintorni", questa scoperta inserendola ovviamente tra i misteri dei "dintorni" di una delle Pievi più belle della Toscana.

E' stato però solo dopo la prima edizione del mio secondo libro “Guida alla Maremma Insolita e Misteriosa” che mi sono accorta di un particolare messaggio inserito nel quadro stesso. Avevo notato che i due Santi Giovanni e Luca raffiguravano lo stesso volto in posizioni diverse come se fossero il proseguo della stessa persona o guardiani di due porte. Inoltre S. Luca toccava con il proprio alluce quello dell’angioletto che sorreggeva la tela, sfiorandosi entrambi con il ginocchio sinistro e questo fatto mi aveva fatto supporre che l'autore del dipinto avesse voluto indicare un fatto preciso.






Poi c'era la data 1736 con quel 6 coricato come un dito puntato verso Papa Celestino V. Curiosamente anche i pennelli di San Luca erano 6 (cinque più quello che il Santo tiene in mano) e allora è stato lì che si è accesa la scintilla che mi ha fatto guardare nuovamente l'angioletto. Ho contato le sue dita dei piedi scoprendo che invece di cinque erano sei: ero in presenza di un' esadattilia nel quadro di Arcidosso che oltretutto adesso svelava tre volte il numero 6.





Franco Manfredi è un ricercatore e scopritore di questo tipo di anomalie nei dipinti. Tra le sue ricerche ne ha segnalato uno che ha una certa somiglianza con la nostra pala di Arcidosso, nella specifica rappresentazione della Madonna in trono con bambino. Nel quadro di anonimo pittore forse seicentesco, collocato nella chiesa principale di Massimeno nel Trentino è la Madonna ad essere rappresentata con sei dita al piede sinistro. In origine la pala era collocata nella chiesetta, isolata in mezzo al bosco, dedicata a San Giovanni Battista.
Madonna di Massimeno ( da foto di F. Manfredi) 


                                       Quadro di Arcidosso (da foto di M. Dragoni)


Franco Manfredi in uno dei suoi articoli riporta che lesadattilia è un’anomalia ben conosciuta dalla scienza, anche se rara; da sempre questa particolarità ha comunque determinato la formazione di credenze e di superstizioni. Generalmente in passato chi possedeva un numero di dita superiore a quello canonico, era considerato in rapporto con le creature dell’ombra e spesso era indicato come strega o eretico.
Da traduzione di Elio Corti, nel libro di Samuele si legge:“Ci fu poi ancora una battaglia a Gat. E c'era un uomo, e le dita delle sue mani e le dita dei suoi piedi erano sei più sei, in tutto 24, e anche lui era della discendenza di Rafa. E insultò Israele, e Gionata, figlio di Simea, fratello di Davide, lo colpì mortalmente. Questi quattro discendenti di giganti erano nati in Gat, dalla stirpe di Rafa, e caddero per mano di Davide e dei suoi subordinati”. L'area dove sorge il Santuario dell'Incoronata ha restituito nel recente passato alcune prove della presenza di individui di alta statura in alcuni resti archeologici rinvenuti per caso per i quali riporto integralmente la relazione nel mio ultimo libro “Tradizioni Magiche in Maremma”, ma questa è un'altra storia.

Per approfondimenti, della stessa autrice:





"Guida alla Maremma Insolita e Misteriosa”- pellegrinideisimboli-selfpublishing-Grosseto 2015
Tradizioni Magiche in Maremma”- pellegrinideisimboli-selfpublishing-Grosseto 2017
Crediti:
creazionisothisclaudiacinquemani.blogspot.it
www.acam.it/giganti/