Sant' Anna -Affresco in Orsammichele- Firenze
Nel mio libro "Tradizioni magiche in Maremma" approfondisco il culto di Sant'Anna che si svolgeva a Tirli, all'alba del 26 luglio e che prevedeva sia la raccolta dell'acqua miracolosa che il rito di gettare la pietra.
Siamo
abituati a conoscere l'Anna dei Vangeli apocrifi e madre di Maria. Di
lei non se ne parla nei Canonici mentre sappiamo che è molto
venerata in Bretagna e raffigurata con mantello verde come la terra
rigogliosa d'estate, protettrice delle messi e delle fonti sacre.
Era anziana quando ebbe il dono della gravidanza dalla quale nacque
Maria; per questo è invocata nei parti difficili e contro la
sterilità. Il suo nome che deriverebbe dall'ebraico hannah, secondo
l'esegesi biblica significa “grazia”. La radice sanscrita
«ann» significa però “cibo” e vale la pena approfondirne gli
aspetti simbolici. Nella mitologia romana esiste una divinità che
viene chiamata Anna Perenna della quale si conosce molto poco. Ovidio
ci lascia alcune versioni del suo mito. Divenuta ninfa delle acque, fece udire in perpetuo la sua
voce con le “onde perenni” da cui l'origine del suo nome. Così
Anna Perenna divenne una ninfa protettrice delle acque. Anche Maria Maddalena e Santa Cristina posseggono radici nel mito fondante delle acque salvifiche.L'Anna pagana
riappare nel termine latino «Annona»
riferito alla dea italica del nutrimento e dell'abbondanza,
raffigurata con un fascio di spighe tra le mani e che darà il nome
al «mercato
annonario»
ed ovviamente all'anno. Anna
Perenna è però anche la nostra Petorsola del monte Amiata che porta al paese il
pane da cuocere. Infatti in un'altra versione del mito, l'Anna pagana
è una buona vecchina che soccorse i rivoltosi plebei romani
rifugiatisi sul Monte Sacro, sfamandoli ogni giorno con le focacce
che impastava con le sue mani, benché fosse povera. Altra
similitudine questa con il culto di Maria Egiziaca, eremita vestita
dei suoi lunghi capelli raffigurata spesso nell'atto di portare le
pagnotte di pane.
Anna Perenna è l'Annapurna” che significa «piena
di cibo», colei che nutre, epiteto che si legò nei secoli sia alla
Diana di Efeso dalle mille mammelle che alla Vergine: tutte
incarnazioni della Grande Madre.
Anna Perenna
Da tali concordanze si legge anche
l'intero ciclo annuale del grano, impersonificato da madre Demetra e
figlia Persefone.
Cerere
Presso Tirli è rimasta la purezza di un antico culto "di acqua e di pietra" simbolo della Grande Madre è fortemente intriso dei riti a Diana italica connessa a Giunone Lucina. Diana dei boschi e delle fonti e Lucina, non solo Luce ma anche Locus -Bosco Sacro.
Fonte di Sant Anna- Tirli
(liberamente tratto da "Tradizioni Magiche in Maremma" di Claudia Cinquemani) Diritti riservati @
Per info sul testo https://www.facebook.com/Tradizioni-Magiche-in-Maremma-302967286795262/
Per info e contatti con l'autrice: claudia 30865@hotmail.it
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